Psycho Park
personale a cura di M. Scotini, Galleria Facsimile, Milano
“PSYCHO PARK” è un’ambientazione a carattere performativo realizzata da Stefano Boccalini con la collaborazione degli studenti della NABA.
La storia è nota: una giovane donna, Marion,in fuga da Phoenix con 40.000 dollari si ferma al Bates Motel, albergo poco frequentato, dove la notte stessa troverà la morte sotto la doccia.
In questo caso il film di Hitchcock diventa il pretesto per la realizzazione di un parco giochi, un luna-park notturno che per cinque giorni accamperà, con una articolata ambientazione audiovisiva, la storica galleria di via Morigi.
La suspense, la casa à la Hopper in stile Gotico californiano, il museo delle cere che, alla fine, si rivela essere Mrs. Bates, accomunano il motel del film, ad una sorta di casa delle streghe da luna park. Molte tracce di Psycho si ritroveranno disseminate per il grande spazio della galleria e sotto differenti forme. Non solo i singoli fotogrammi o alcune sequenze ma la soundtrack di Bernard Herrmann, come la grafica dei titoli di testa di Saul Bass.
Il contesto però e fortemente diverso perché, come in ogni progetto di Stefano Boccalini, anche in questo, l`alterità non è poi così mostruosa. Come il cinema horror in “Auguri Monica” presso la galleria Bordone, anche in PSYCHO PARK il thriller hitchcockiano diviene un’icona della possibile coabitazione con l’altro, anche nelle forme estreme dell°a1ieno. Il rinvio è ad una normale domesticità con l’altro, non tanto ad un suo possibile addomesticamento. Ecco che PSYCHO PARK (i suoi misteri, le sue atmosfere) si rivela un luogo di entertainment, di relax e di incontro.
Come in altri lavori di Stefano Boccalini, anche in questo caso la condivisione e la partecipazione divengono elementi indispensabili alla progettazione e alla realizzazione. Se in casi precedenti sono stati invitati a collaborare altri artisti o persone tratte dal mondo del lavoro, PSYCHO PARK nasce dalla collaborazione tra Stefano Boccalini con gli studenti.